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Il soft air è un'attività ludico-ricreativa di squadra basata sulla simulazione di tattiche militari, tramite l'utilizzo delle Air Soft Gun (in inglese letteralmente Arma ad Aria Morbida) da cui appunto prende il nome.
Si tratta di una simulazione in cui i giocatori (uomini e donne) si dividono in due o più squadre che individuano il loro leader e cooperano al fine di raggiungere un obiettivo comune. Ogni giocatore ha in dotazione una o più armi giocattolo che possono facilitare o essere necessarie al raggiungimento dell'obiettivo assegnato. Nel Soft air non è previsto il contatto fisico tra i giocatori, essi devono conseguire i loro obiettivi utilizzando esclusivamente le loro capacità strategiche, tattiche e la loro creatività. Il soft air è comunque caratterizzato da una grande varietà di giochi ed interpretazioni diverse, che spaziano da un approccio meramente ludico e ricreativo, ad uno di tipo sportivo e strategico - simulativo. Nonostante l'apparenza militaresca, è uno gioco-sport innocuo, non violento e basato sui principi di correttezza, lealtà, amicizia e spirito di squadra E’ inoltre frequente l'utilizzo di questa attività nell'ambito del team building e della formazione aziendale, con dei corsi "full immersion" per manager, con lo scopo di amplificare e finalizzare, nelle attività lavorative, la collaborazione ed il gioco di squadra per un obiettivo comune. Infatti, grazie alle sue capacita aggregative, pone i soggetti partecipanti davanti ad imprevisti che richiedono di essere risolti con una logica diversa dal solito e nell’immediato (tutte analogie che si riscontrano anche in ambito aziendale) ed è utilizzato da alcune aziende per far rendere coeso e più efficiente il gruppo di lavoro, per stimolare la capacità di collocare ed organizzare le risorse (compagni, armi, attrezzature) coerentemente con gli obiettivi da raggiungere. Il lavorare in gruppo su obiettivi "non familiari/fuori routine" rende necessario la condivisione di tale esperienza, per cui il successo individuale passa attraverso il lavoro della squadra.
 

 
     

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Le partite o combat possono avere obiettivi diversi: si va dal conquistare la bandiera altrui, ad effettuare vere e proprie pattuglie di ricognizione per conquistare obiettivi di diversa natura (bandiere, testimoni, materiali, eccetera) naturalmente "neutralizzando" gli avversari bersagliandoli con le apposite armi giocattolo ed eliminandoli così dal gioco. Le repliche o armi-giocattolo, sono delle riproduzioni più o meno fedeli di armi vere da combattimento, in grado di sparare, attraverso un congegno elettromeccanico, proiettili sferici (detti BB bullets) di peso variabile tra 0,12-0,30 grammi in plastica, o, sempre più frequentemente materiale biodegradabile. Le repliche o ASG sono considerate "armi giocattolo", in particolare "strumenti destinati al gioco degli adulti" (la Commissione Consultiva delle Armi Comuni da Sparo che ha riconosciuto le repliche softair come oggetti inidonei ad offendere e quindi non armi, con pareri conformi da oltre venti anni - art. 2 L. 110/1975). In Italia l'energia con la quale il BB può essere sparato dall'ASG deve essere inferiore o uguale ad 1 J (joule), La particolarità di questo gioco/sport è l'essere basato completamente sulla correttezza del singolo giocatore, dato che non esiste alcun modo per provare oggettivamente che l'avversario sia stato colpito o meno: è dovere del giocatore stesso, nel momento in cui avverte l'impatto del pallino avversario, alzare la mano, smettere di sparare e gridare colpito o preso (autodichiarazione) e quindi abbandonare l'area di gioco, evitando di collaborare e comunicare in alcun modo con i propri compagni ancora impegnati nell'azione. Chi agisce disonestamente viene ironicamente definito Higlander (dal famoso film basato sulle vicende degli scozzesi immortali) ed una volta individuato; può anche essere espulso dal gioco o nei casi più gravi, dall'Associazione di appartenenza. In Italia, il soft air è presente nei settori sportivi ufficiali di alcuni enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI (es. CSEN, AICS, ASI, ACSI ). Negli anni novanta si sono creati organismi privati di coordinamento nazionali o regionali come l'Associazione Sportiva Nazionale War Games (ASNWG),ed il nostro Comitato Regionale Lazio (CRL ), di cui ne facciamo parte, e che insieme agli altri comitati regionali, ha contribuito a diffondere il gioco su tutto il territorio nazionale attraverso la costituzione di numerosi club o associazioni (ad oggi se ne contano più di 800 su tutto il territorio nazionale). Il lavoro svolto dalle federazioni, dalle associazioni sportive e dalla letteratura specializzata, ha fatto sì che il gioco si sia evoluto a vero e proprio sport con elevata componente dinamica e, in taluni casi, grande spettacolarità; ogni anno si svolgono numerosi tornei e campionati in tutta Italia, ed alcuni eventi internazionali.
 

 
     

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Tutto cominciò durante una pausa pranzo di alcuni boscaioli Americani. Uno di loro, che aveva un marcatore a vernice rossa utilizzato per segnalare gli alberi da tagliare, per scherzo sparò una palla di vernice verso un suo compagno; a quest'ultimo non parve vero rispondere con lo stessa sistema al collega. Questo botta e risposta coinvolse anche gli altri e degenerò nel primo scontro di Paint-Ball (primi anni '80). Trovata la cosa molto divertente i boscaioli decisero di ritrovarsi per sfidarsi ancora fino a che il divertimento si diffuse fino a divenire il Wargames che tutti conosciamo adesso. Ora quei marcatori sparano con un getto di aria una pallina calibro 12 piena di vernice colorata alla velocità di 150 m/sec. Questo significa vivere un'esperienza alquanto dolorosa se si viene colpiti. In Giappone, dove è nato il Softair, non era possibile usare quel tipo di strumenti per giocare e qualcuno pensò di usare delle armi giocattolo che sparassero dei piccoli pallini del tutto innocui. I primi modelli sparavano dei pallini di plastica (di varie dimensioni) tramite un pistone a molla con modeste velocità e gittata in modo da essere considerati veri e propri giocattoli dalla "rigida" legislazione giapponese. Quando i primi produttori si accorsero che i modelli erano sempre più richiesti i fabbricanti decisero di rendere omogenee queste repliche e di istituire un organismo chiamato ASGK. I suoi compiti fondamentali erano:
Controllare la legalità dei modelli giocattolo;
Unificare gli standard di realizzazione con particolare attenzione al calibro e ai materiali;
Concordare una differenziazione produttiva in modo da non farsi concorrenza;
Stabilire che il proiettile deve essere del diametro di 6 mm.
Da lì in poi s'è aperto un mondo sempre in continuo sviluppo...
 

 
     

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Come si gioca a softair nel rispetto della legge? Il softair pur essendo, come abbiamo visto, un gioco ed un'attività sportiva perfettamente legale si può prestare a fraintendimenti e, in casi estremi, se praticato da persone poco consapevoli dei regolamenti può creare casi di "procurato allarme". Ecco perché ogni Associazione sportiva si preoccupa di avvisare le Forze dell’Ordine quando vengono utilizzati i campi da gioco, campi che si possono utilizzare solo con i permessi dei proprietari, siano essi privati o enti pubblici. Allo stesso tempo, durante lo svolgimento delle partite vengono affissi in prossimità dell'area di gioco degli avvisi che spiegano in modo chiaro e completo quale tipo di attività si sta svolgendo all'interno dell'area stessa. In base alla legge italiana le ASG (Air Soft Guns) non sono ritenute idonee a recare offesa alle persone... (Art. 2, legge 110/75) dalla Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi che le ha testate presso il Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia - Brescia. Perciò il Soft Air è un’attività perfettamente legale, che si svolge in campi autorizzati, e che utilizza ASG (Air Soft Guns quindi non armi) a norma di legge.
La Legge 110 del 1975 contiene le norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi e la 526 del 1999 l'adeguamento alle norme europee per quanto riguarda i nuovi limiti di classificazione dei dispositivi di tiro di libera vendita, anche il Decreto n. 362 del 9 agosto 2001 disciplina i dispositivi di libera vendita. Inoltre lo staff di Airsoftnews, ha contattato il Catalogo Nazionale Armi (presso il quale si costituisce mensilmente la Commissione Consultiva per il Controllo delle Armi.) che ha confermato quanto segue:
1 - Sopra 1,0 Joule e sotto i 7,5 Joule il dispositivo di tiro è un'arma con limitata capacità offensiva, è di libero acquisto, non deve essere denunciata ma può essere venduta solo in armeria e a maggiorenni. Inoltre detta arma non può sparare a raffica.
2 - Sotto 1,0 J (è il caso delle ASG) il dispositivo può essere venduto in qualsiasi negozio. Non è comunque considerato "giocattolo" e deve seguire un iter burocratico molto simile a quello a cui sono sottoposte le armi vere
3 - La Commissione valuta l'ASG della quale l'importatore chiede la classifica e, se vi sono i presupposti (potenza inferiore a 1,0 J certificato dal banco di prova di Gardone Val Trompia, e determinanti caratteristiche costruttive che ne impediscano la trasformazione in arma vera), classifica il modello (solo quello, non tutte le ASG) come "non avente attitudine a recare offesa alla persona".
Quindi quel modello, importato da chi ha richiesto la classifica, diventa di libera vendita. Tutti gli altri no.

Il tappo rosso

Riguardo al tappo rosso che le ASG devono avere alla volata riportiamo quanto deciso in Cassazione I, 11 ottobre 1991, n. 10213 sulla legge n. 36 del 21 febbraio 1990: " ... la semplice detenzione di arma giocattolo priva del prescritto tappo rosso non è prevista come reato ...". Questo vuol dire che è obbligatorio per importatori e rivenditori vendere le ASG con il "tappo rosso", ma non per l'utilizzatore finale (giocatore), che può avere l'ASG senza alcuna colorazione alla volata.
 

 
     

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